Studio GeEA
Studio GeEA
STUDIO TECNICO / AMBIENTALE
del Dott. Mauro Giavazzi
Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Corretta Gestione dell'Energia e dell'Ambiente
Il decreto Rinnovabili doveva essere fatto e finito più di un anno fa. Sedici mesi per la precisione, un tempo in cui si è passati dal ritardo accademico ad una vera e propria corsa contro il tempo. Nonostante le pressioni del settore è ancora solo una bozza. Certo ora il testo può contare sul benestare dell’Unione europea che lo scorso 29 aprile, tramite il suo organo esecutivo, ha concluso la sua valutazione: la Commissione europea ha stabilito che il nuovo schema di incentivi è conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato. Il documento è così tornato nuovamente all’esame dei ministeri italiani competenti per l’emanazione.
Nessuna novità sembra esserci per i contingenti di potenza messi a disposizione.
I grandi progetti con più di 5 MW di potenza installata parteciperanno a gare d’appalto specifiche per ciascuna tecnologia (PROCEDURE D’ASTA). Per questi progetti sono messi a disposizione i seguenti contingenti di potenza:
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Eolico onshore 800 MW;
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Eolico offshore 30 MW;
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Geotermoelettrico 20 MW;
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Solare Termodinamico 100 MW;
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Biomasse 50 MW.
I progetti di media entità con potenza installata tra 0,5 MW e 5 MW saranno inseriti in un elenco specifico per ogni tecnologia e saranno sostenuti in base a priorità stabilite secondo determinati criteri (ISCRIZIONE AL REGISTRO). Per questi progetti sono messi a disposizione i seguenti contingenti di potenza:
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Eolico onshore 60 MW;
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Idroelettrico 80 MW;
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Geotermoelettrico 30 MW;
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Biomasse e biogas, gas di depurazione e gas di discarica e bioliquidi sostenibili 90 MW;
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Oceanica (comprese maree e moto ondoso) 6 MW;
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Solare Termodinamico 20 MW.
Rispetto alla bozza precedente tuttavia, per l’iscrizione al registro nel caso dell’idroelettrico verrà data priorità agli impianti di potenza nominale fino a 50 kW, la cui soglia passa a 250 kW se realizzati su canali o condotte esistenti senza incremento di portata derivata, nel caso utilizzino acque di restituzioni o di scarico, oppure che impieghino il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale. Questi – stando alle indiscrezioni trapelate – saranno gli unici bandi.